Il mondo dell’agricoltura cambia, evolve, innova. E il sistema fiscale italiano è chiamato a seguirlo, sostenendolo e semplificandolo. È questo il messaggio forte e chiaro emerso dal convegno “Il rapporto tra Fisco e settore Agricolo: opportunità e prospettive per il Made in Italy”, tenutosi martedì 8 aprile nell’ambito di Vinitaly, su iniziativa dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Verona, in collaborazione con Banco BPM e Veronafiere.
Ad aprire i lavori, dopo i saluti iniziali del Presidente di Veronafiere Federico Bricolo, è stata Eleudomia Terragni, presidente dell’Odcec di Verona: «Anche quest’anno siamo presenti a Vinitaly perché crediamo fortemente nel valore del dialogo tra professionisti, istituzioni e imprese. Il nostro ruolo è quello di accompagnare le aziende nel cambiamento, rendendo il fisco un alleato e non un ostacolo. Il settore agricolo, e in particolare quello vitivinicolo, rappresenta un’eccellenza assoluta del Made in Italy, ma anche la nostra professione – se ben integrata – può fare la differenza in termini di strategia e sviluppo. Il nostro obiettivo è contribuire alla costruzione di un sistema virtuoso, dove fiscalità, innovazione e competitività possano procedere di pari passo».
A illustrare i contenuti della riforma fiscale in materia agricola è stato il Viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, che ha sottolineato come il decreto legislativo recentemente approvato sia un passo concreto verso una fiscalità più coerente con le trasformazioni in atto: «Abbiamo finalmente aggiornato la disciplina del reddito agrario, superando il disallineamento tra normativa civilistica e fiscale. Oggi attività come le vertical farm o le colture idroponiche rientrano a pieno titolo tra quelle agricole, con la possibilità di accedere alla tassazione catastale o forfettaria. Questo approccio consente di sostenere l’innovazione e premia le imprese virtuose che puntano su sostenibilità ambientale e sviluppo tecnologico. Anche la valorizzazione dei certificati verdi, attraverso meccanismi fiscali semplificati, rappresenta una leva importante per promuovere la transizione ecologica nel comparto primario».
Presente all’incontro anche il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Patrizio Giacomo La Pietra, che ha portato il saluto del Ministro Francesco Lollobrigida e ha rilanciato l’importanza di una burocrazia più snella: «I nostri agricoltori devono stare nei campi, non dietro una scrivania a compilare moduli. Semplificare è un dovere. Al contempo, serve che anche il sistema finanziario creda e investa di più nel settore agricolo, che rappresenta una garanzia solida, concreta, e che non può essere delocalizzato. È tempo che le banche trattino le imprese agricole per quello che sono: pilastri reali dell’economia italiana».
Un appello condiviso anche da Domenico De Angelis, Condirettore Generale di Banco BPM: «Come banca siamo da sempre radicati nei territori e vicini all’agricoltura. È un mondo che conosciamo, rispettiamo e sosteniamo. La terra non si sposta, e nemmeno noi. Fare banca di territorio vuol dire conoscere le persone, accompagnarle nel tempo, investire insieme nella crescita. L’agricoltura è un comparto strategico per il Paese, e noi continueremo a essere al fianco delle imprese con dedizione, fiducia e strumenti concreti».
Sul valore economico del vino e sulle difficoltà fiscali che ancora gravano sul settore è intervenuto Lamberto Frescobaldi, presidente dell’Unione Italiana Vini: «Il vino oggi ha un peso specifico importantissimo nelle esportazioni italiane: siamo al livello di settori storici come l’automotive o la moda. Ma le aziende agricole italiane devono affrontare sfide strutturali importanti: nanismo, difficoltà di accesso al credito e, soprattutto, una tassazione su immobili rurali spesso anacronistica. In più, dobbiamo abbattere il cuneo fiscale per dare dignità salariale e attrattività al lavoro agricolo: pagare meglio i nostri collaboratori significa rimettere in circolo ricchezza nel sistema Paese».
Vincenzo Carbone, Direttore Generale dell’Agenzia delle Entrate, ha evidenziato come la nuova disciplina punti a semplificare l’imposizione fiscale per le imprese agricole, tenendo conto delle innovazioni tecnologiche e delle sfide ambientali: «L’agricoltura è un asset strategico per l’Italia, e merita un sistema tributario che sia semplice, chiaro e favorevole agli investimenti. Stiamo lavorando per introdurre criteri più coerenti, semplificazioni digitali e un aggiornamento delle categorie catastali che rispecchi le tecniche moderne di produzione. Il fisco può e deve essere un alleato della crescita. L’Agenzia si impegna, anche attraverso future circolari, a rendere l’applicazione delle norme più immediata e operativa per le imprese e per i professionisti che le seguono».
Nel corso del convegno sono intervenuti anche il consigliere nazionale CNDCEC David Moro e il docente e commercialista Matteo Migazzi, che hanno offerto riflessioni tecniche e strategiche sulla riforma: «Il fisco – ha dichiarato Moro – può diventare una leva di sviluppo, se adeguato ai cambiamenti tecnologici e ambientali. Le aziende agricole oggi sono chiamate a conciliare efficienza produttiva e sostenibilità: i professionisti devono affiancarle con competenza, aiutandole a interpretare il cambiamento». Migazzi ha invece richiamato l’attenzione sulla necessità di «una maggiore coerenza tra disciplina fiscale e strutture societarie agricole. È importante che le nuove norme valorizzino la forma giuridica più idonea alla crescita, senza penalizzare le imprese che scelgono di organizzarsi in forma societaria per affrontare meglio le sfide del mercato globale».
Il convegno ha rappresentato un momento di dialogo di alto livello tra rappresentanti del governo, vertici dell’amministrazione finanziaria, sistema bancario e professioni economiche, da cui è uscito un messaggio forte e condiviso: il Made in Italy agricolo è una ricchezza non solo culturale e identitaria, ma anche fiscale e industriale. E merita un ecosistema normativo all’altezza delle sue potenzialità.